18.04.03
quando la pippa è business
Apprendo da questo articolo di Newsweek (ripreso anche da repubblica.it) che c'è un particolare ramo della niù economy in cui i soldi si fanno a palate. E' quello delle banche del seme on line (come questa), veri e propri supermercati della provetta in cui è possibile scegliere in un vasto assortimento di gameti prodotti da aitanti stalloni di ogni foggia. Ogni ampolla di prodotto, contenente una dose di seme ampiamente garantito per qualità, origine e vitalità, viene offerta alla modica cifra di 250 dollari. Al "donatore" (termine ingannevole: di solito chi dona non lo fa per soldi) ogni prestazione viene pagata 75 dollari. Brutte notizie per chi già stava pensando ad importare in Italia questo eccezionale modello di business: grazie ad un'ordinanza promulgata a suo tempo dall'allora ministro alla sanità Bindi, più volte reiterata dai vari governi (clicca qui per l'ultima versione), nel nostro paese persiste il divieto di commercializzazione e di pubblicità di gameti ed embrioni umani. L'ordinanza è valida fino al 30 Giugno 2003, ma in assenza di una legge specifica è assai probabile un'ulteriore proroga. Per coloro che aspirano a donare il proprio seme, consiglio una visitina qui, qui, o al limite qui.
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