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Simpatico servizietto a tutela della privacy: avete presente quei siti che senza ragione apparente richiedono la registrazione, al solo scopo di ottenere l'indirizzo di posta elettronica? Ecco, è esattamente da lì che, spesso e volentieri, ha inizio la distribuzione agli spammer della vostra casella postale in rete. Per evitare di diffondere il vero indirizzo, si può ricorrere al classico pippo@pippo.com, falso come giuda. Ma se il sito (bastardo) richiede un indirizzo valido, al quale viene poi recapitata la password o una mail di conferma, l'unica soluzione è Mailinator. Praticamente un uovo di colombo: scrivete qualsiasicosa@mailinator.com e, senza bisogno di registrazione, avrete a disposizione un'indirizzo e-mail valido, reale e consultabile da web. La casella creata ad hoc su mailinator, in realtà, sparisce insieme al suo contenuto dopo qualche ora, ma a quel punto voi avrete già verificato l'eventuale missiva inviata dal sito che richiede la registrazione. Al quale resterà un indirizzo assolutamente inutile, almeno ai fini dello spamming.
Composizione di un TG1 qualsiasi, in versione estiva:
Da un popolo che per decreto chiama i computer "ordinateur" non ci si poteva aspettare nulla di diverso: il Ministero della Cultura francese ha deciso che da oggi in poi, in tutti i documenti ufficiali, al posto di "e-mail" bisognerà scrivere "courriel", orrido neologismo ottenuto dal chiasmo di courrier electronique. Poi si stupiscono se gli americani gli boicottano i vini.
L'ultima volta che l'ho visto suonare è stato quasi diciotto anni fa. Erano gli anni '80 e qualcuno si chiedeva cosa ne sarebbe rimasto. Alla faccia dei detrattori, è rimasto lui, con la voglia di tornare a quei suoni. Mescolando il rock calibrato di un quartetto perfetto, condito di spruzzi di punk e ska, al gusto per le atmosfere raffinate ma non troppo di un jazz che strizza l'occhio alla musica pop.
Diciotto anni dopo, Joe Jackson ha la stessa faccia assurda del pischello un po' nerd, vestito di un eleganza improbabile e con qualche capello in meno (pochi, in realtà: anche all'epoca la pelata era evidente). In più c'è l'ironia di chi una volta imbruttiva il pubblico che osava far rumore durante i pezzi, sgridandolo al suono di rimbrotti tipo "questo non è mica un concerto rock", e che oggi si finge sorpreso di suonare in un festival jazz. Ma i suoni sono quelli di allora, anche nei brani più recenti. E all'improvviso ti sembra che non sono passati mica tutti questi anni, in fondo. E che magari insieme a lui, punta di diamante del pop inglese, torneranno anche gli altri, eterni ragazzini troppo cresciuti. Quelli della "british invasion" di quegli anni strani, che a viverli in prima persona sembravano un'autentica schifezza, e che ora ci troviamo a rimpiangere con malcelata nostalgia. E chissene frega se qualcuno tra il pubblico dice che si è fatto il lifting. Con quella faccia assurda che si ritrova, c'è poco da tirare.
Contrordine compagni: l'autoerotismo, meglio se praticato quotidianamente, ha enormi benefici sulla vostra salute. L'eiaculazione indotta da una sana pugnetta può ridurre sensibilmente il rischio di tumore alla prostata. A sostenerlo è un serissimo studio di un team dell'australiano The Cancer Council Victoria, riportato in questo articolo di The New Scientist. A questa sconvolgente conclusione, che rende finalmente giustizia a milioni di pipparoli incalliti, tormentati per anni da cupe leggende destituite di qualsiasi fondamento scientifico (riepilogo: le pippe non rendono ciechi e non fanno spuntare i peli sulle mani) si è giunti dopo aver confrontato i dati raccolti in due questionari, sottoposti a 1079 malati di tumore e 1259 persone sane della stessa età. I risultati dell'indagine evidenziano che al maggior numero di eiaculazioni effettuate tra i 20 e i 50 anni, corrisponde una minore incidenza del rischio di tumore. Si legge tra l'altro nello studio:
La notizia, destinata a suscitare vasta eco nei quotidiani a caccia di menate con cui riempire le proprie pagine nella calura estiva, è stata acculta con estrema sollievi da tutti gli appaszionati dello stantuffamento del bigolo (scusate gli errore di ortografio, ma ultimamente mi sta calando la vista).
Brivido, terrore, raccapriccio: tremino i tizianiscarpa, rabbrividiscano le mazzucato, si lascino prendere dal panico i bevilacqua tutti. La loro ora è alfine giunta, la minaccia che incombe sulle teste di tutti gli Autori è inarrestabile. Ebbene sì, esattamente come i Blog hanno aperto la strada ai neurodeliri di decine di migliaia di logorroici, con conseguente strascico di polemiche tra fuffisti e pennivendoli, professionisti della parola e dilettanti al gioioso sbaraglio, la rete si prepara ora a fornire un nuovo micidiale strumento democratico a tutti gli aspiranti scrittori in circolazione.
La trovata è tanto semplice quanto micidiale. Posto che nel nostro paese esiste tutt'ora un fiorente mercato di editori che pubblicano libri "aps" (a proprie spese, ovvero a spese dell'autore: vuoi il tuo libro? Paga, e noi te lo pubblichiamo. Poi venderlo o semplicemente distribuirlo in qualche libreria è un'altro paio di maniche, intanto i soldi ce li siamo messi in tasca), i signori di CafePress si sono inventati un bisness tanto elementare quanto innovativo: offrire a tutti gli aspiranti scrittori la possibilità di pubblicare libri "on demand", smerciabili attraverso il loro portale.
Ecco come funziona: vi scriverte il vostro tomo (sempre che non lo abbiate già pronto nel cassetto) con un qualsiasi word processor, create un file .pdf del futuro capolavoro e lo spedite a CafePress, selezionando il tipo di rilegatura (spillato, brossurato o con legatura a spirale) e il formato. Loro manco se lo leggono. E non vi chiedono soldi. Neanche lo stampano, almeno fino a quando qualcuno non lo ordina attraverso il loro portale. E qui viene il bello. Quando i vostri zii, cugini, amici e conoscenti (la tecnica piramidale in stile herbalife è perfetta per queste cose) ordinano il libro, CafePress provvede a stamparne le copie richieste e a spedirle ai destinatari. Il prezzo del volume è la somma del costo industriale di produzione e stampa (per un libro da 100 pagine siamo sull'ordine dei dieci dollari) più quello che voi vorrete guadagnarci sopra.
L'idea di CafePress potrebbe spalancare il mercato editoriale (peraltro già inflazionato dalle nostre parti) a tutti coloro che non sono riusciti a vincere la naturale diffidenza di editori e redattori verso gli aspiranti autori. Già pregusto le polemiche: un esercito di fuffaroli pronti ad invadere le emeroteche domestiche con valanghe di pensieri, saggi, raccolte, poesie, racconti e romanzi di ogni genere, e un manipolo di Autori pronti a saltargli addosso, a parlare di "patenti" da scrittore, a sputar veleno.
Prossimamente su questo blog: in vendita la mia opera letteraria omnia.
- L'allevamento delle nutrie (200 pagine, prefazione di mia nonna - 20$)
- La zia della biscugina: romanzo di formazione (120 pagine, erotico - 15$)
- Nutrie/mento: impara a cucinare le nutrie in 50 semplici ricette (100 pagine - 12$)
- La zappa sui piedi: manuale di agricoltura (150 pagine, 20$)
...ed è solo l'inizio...
A quale film si riferiva il premier nella sua infelice battuta al Parlamento Europeo? Se lo chiede Vic nel suo blog, Giovani Tromboni, trovando una possibile risposta qui. Ma siamo certi che sua emittenza volesse veramente far riferimento ad un film sull'Olocausto diretto - con tutto il rispetto - da due illustri sconosciuti (Piesco e Molteni)?
In realtà, nei giorni immediatamente successivi alla celeberrima gag, diverse voci si son levate nel (patetico) tentativo di giustificare il sor berluska, indicando una differente fonte di ispirazione per l'infelice battuta: secondo quanto riportato da questa autorevole fonte, che cita direttamente Sua Emittenza, il riferimento della battuta era ad un personaggio del serial "Gli Eroi di Hogan", ovvero il sergente Schultz. Scrive infatti Il Nuovo (ma la stessa precisazione è stata poi riportata da TG4, TG5, Studio Aperto, Libero e Il Giornale, oltre che - ovviamente - nel sito del Berlusconifunclub):
Come direbbe un DiPietro qualsiasi: ma che c'azzecca con Gli Eroi di Hogan?
Stamattina mi chiama un sedicente operatore di Fastweb.
...continuava a suonare una polka mentre la nave andava a fondo:
Non so chi sia stato l'iniziatore (forse Zu o Gr0ucho). Ma mi sembra sacrosanto appoggiare l'iniziativa: massima diffusione, please.
E internet è una merda. Riflessione intelligente sulla sopravvalutazione della rete. Interessante il fatto che il veicolo per pubblicare questa analisi coincida con l'oggetto della critica.
Costo medio di una cartuccia d'inchiostro: 1.70£ al millilitro
Costo medio di un Dom Perignon del 1985: 0.23£ al millilitro
Peccato che ricaricare la cartuccia con lo champagne non sia possibile. Comunque la prossima volta che devo festeggiare qualcosa d'importante, brindo con l'inchiostro. E' molto più chic.
Torna a colpire uno dei troll più celebri della rete, protagonista qualche anno fa di un'esilarante serie di provocazioni postate sui newsgroup italiani, a firma della fantomatica Associazione Borromeo. E questa volta la vittima designata è don Cesarone Previti, al quale il perfido gnomo ha inviato questa mail:
Pregiatissimo Onorevole Previti,
le scrive l'Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo", un ente morale con sede legale in Afragola che più volte si è battuto contro le piaghe che affliggono la nostra società.
L'associazione esprime solidarietà contro il complotto ordito dalla magistratura nei Suoi confronti. Non vi è infatti dubbio che i magistrati siano politicizzati, dato che antidemocraticamente esprimono il proprio voto remando contro la maggioranza di governo. E ciò è intollerabile in un paese dove le istituzioni dovrebbero remare unite per il bene comune, anzichè creare lotte intestine degne della sallustiana "Catilinae Coniuratione".
Ci auguriamo che la sua Verità continui a splendere sul villaggio globale di "internet", come un faro che squarcia le nebbie sprigionati da tanti siti "rossi" che coniugano senza alcuna morale Marx e la pornografia!
Con stima, simpatia e cristiana compassione
Associazione Famigle Cattoliche "San Carlo Borromeo",
Via delle Cento Fontane 33, Afragola
Grazie per la solidarietà che mi dà ulteriori stimoli ed energie per continuare la nostra battaglia.
Risponderò nel sito necessariamente per argomenti, ma ritengo indispensabile e fruttuoso il contributo di tutti coloro che mi vorranno sostenere con i loro interventi.
Con i migliori saluti
A metà tra Strange Days e lo spot degli orologi Tissot (quello con Rossella Brescia che imita lo strip di Jamie Lee Curtis in True Lies): la Camwear dell'americana DejaVu si indossa come un normale paio d'occhiali. Riprende in soggettiva ciò che vedete e registra il tutto su una memoria flash con capacità da trenta secondi a quattro ore. I filmati possono essere visualizzati direttamente sul televisore (non incluso) o scaricati tramite porta USB e riprodotti su computer fissi o palmari. Se il protagonista di Memento ne avesse avuto una, non avrebbe passato tante grane.
Prontamente segnalato da Tom, questo integratore alimentare si candida al ruolo di perfetto compendio liquido alla dieta di ogni essere umano dotato di protuberanza pelvica dedicata a funzioni ludico-riproduttive. La sua caratteristica, stando a quanto dichiarato qui, è quella di avere l'effetto di eliminare lo sgradevole gusto a metà tra l'amarognolo e il salato del liquido seminale maschile. Il tutto grazie ad una formula brevettata che unisce ingredienti completamente naturali:
C'è polemica riguardo al G5 di Apple. Ora, capisco bene che a qualcuno possa anche non piacere, magari perchè nel design, effettivamente, ricorda alla lontana qualcos'altro, ma io aspetterei di poterlo vedere dal vivo, anzichè in questi rendering al cad, prima di esprimere un giudizio definitivo...